lunedì 7 settembre 2015

Coworking anche nei saloni di bellezza.....

Con una circolare del MISE del 31 Gennaio 2015, è stato reso possibile l'affito di POLTRONA o di CABINA. 


Questo discorso chiaramente è rivolto principalmente a parrucchieri ed estetisti, i quali d'ora in poi potranno affittare ad altri colleghi spazi interni delle proprie attività. 


Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti adottato una circolare con cui si chiarisce la questione del contratto di 'affitto di poltrona' e 'di cabina' per le attività di acconciatore ed estetista. 

In base alla normativa nazionale l’ipotesi di "affitto di poltrona" o "affitto di cabina" è possibile tra imprese, mediante uno specifico contratto in base al quale un titolare di salone di acconciatura o di centro estetico concede in uso una parte dell’immobile e delle attrezzature, dietro pagamento di un determinato corrispettivo. Per quanto riguarda l'attività di acconciatore, la legge ammette anche la possibilità di ,prestazione dell'attività da parte di soggetti non imprenditori purché possiedano i requisiti professionali. 


Quindi gli esercenti di attività di acconciatore o di estetista possono adesso consentire l'utilizzo dei propri spazi sia ad acconciatori sia ad estetisti. L' unica condizione posta dalla normativa nazionale è che siano in possesso dei titoli che abilitano all'esercizio della professione. 


"E' stato sancito un principio importante, che va nel senso di incentivare l'iniziativa privata e la concorrenza, con indubbi vantaggi per i consumatori - commenta il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari -  Da oggi chi avrà nel proprio salone di bellezza uno spazio poco utilizzato, potrà 'affittare la poltrona' migliorando la redditività della propria impresa e garantendo maggiori servizi. E giovani acconciatori ed estetisti che non dispongono di propri locali adeguati potranno comunque avviare la loro attività”. 

Quella che si apre è “una possibilità che però - precisa ancora Vicari - non lede i diritti dei consumatori e non abbassa la qualità e la sicurezza del servizio, visto che i 'nuovi affitti' dovranno rispettare le norme vigenti. In un periodo di difficoltà economica come questa, la circolare del Ministero vuole essere un contributo al rilancio dell'iniziativa imprenditoriale".



Dott. Nicola Pugliese

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