mercoledì 23 maggio 2018

VOUCHER ALTERNZASCUOLALAVORO 2018

La Camera di Commercio di Bari, con l’ultima misura emessa si è voluta rendere promotrice delle attività di Alternanza scuola lavoro avvicinando le imprese ai percorsi scolastici di alternanza. A tal riguardo quindi ha messo a disposizione per il presente bando 462mila euro.

Possono usufruire delle agevolazioni previste dal presente bando le micro, piccole e medie imprese (MPMI), che abbiano :
  • La sede legale in provincia di BARI o BAT;
  • Siano regolarmente iscritte alla C.C.I.A.A. di BARI, attive ed in regola con il pagamento del diritto annuale;
  • Non si trovino in stato di fallimento, di liquidazione, di amministrazione controllata, di concordato preventivo etc…;
  • Siano iscritte nel Registro Nazionale Alternanza Scuola Lavoro;
  • Abbiano DURC regolare;
  • Non abbiano già beneficiato di contributi a valere sui medesimi percorsi formativi di alternanza scuola/lavoro.
I percorsi dovranno essere realizzati a partire dal 01/01/2018 e fino al 31/12/2018 intrapresi da studenti della scuola secondaria di secondo grado e dei centri di formazione professionale (CFP), sulla base di convenzioni stipulate tra istituto scolastico/CFP e soggetto ospitante.

Le domande di contributi potranno essere presentate a partire dal 27/03/2018 sino al 30/11/2018 salvo chiusura anticipata del bando per esaurimento dei fondi disponibili che sarà comunicata sul sito www.ba.camcom.it.

L’agevolazione disciplinata dal presente bando prevede il riconoscimento di un contributo a fondo perduto a favore dell’impresa ospitante, modulato come segue:
·        € 500,00 per l'organizzazione da 1 percorsi individuali di alternanza scuola-lavoro;
·        € 1.000,00 per l'organizzazione da  2 a 3 percorsi di alternanza scuola-lavoro;
·        € 1.500,00 per l'organizzazione di 4 o più percorsi individuali di alternanza scuola-lavoro.

Nel caso di inserimento in azienda di studenti diversamente abili, verrà riconosciuto un ulteriore importo di € 250,00 pro-capite.

giovedì 10 maggio 2018

STOP AI CONTANTI PER IL PAGAMENTO DEGLI STIPENDI....


La Legge di Bilancio 2018 ha stabilito che a partire dal 1° luglio 2018 vige il divieto di pagamento dello stipendio in contanti,  in modo da poter combattere le forme elusive dei rapporti di lavoro. 

Quindi dal 1° luglio 2018 saranno ammessi solo pagamenti tracciati e non sarà più quindi possibile per i datori di lavoro pagare le buste paga con denaro liquido. La nuova norma sulle buste paga tracciabili, contenuta nell’ultima legge di bilancio,  servirà a combattere il cosiddetto lavoro grigio. Si tratta di un comportamento fraudolento di alcune aziende che pagano lo stipendio in contanti ai lavoratori corrispondendo loro una somma più bassa del netto in busta paga e quindi i  datori di lavoro e committenti dovranno pagare le retribuzioni, nonchè gli anticipi di retribuzione, solo attraverso mezzi di pagamenti tracciabili

Il pagamento della busta paga potrà avvenire solo tramite banca o ufficio postale come di seguito indicato:
  • bonifico su conto corrente con codice IBAN indicato dal lavoratore;
  • altri strumenti per i pagamenti elettronici (probabilmente paypal o postpay etc...) ;
  • pagamento in contanti direttamente in banca o alla posta, solo se il datore di lavoro ha aperto un c/c di tesoreria con mandato di pagamento;
  • tramite assegno bancario o circolare; questo potrà essere consegnato direttamente al lavoratore o a un suo delegato.
Un’ultima precisazione il legislatore la dispone in merito al valore della quietanza, fornita dal lavoratore con la sottoscrizione della busta paga

L’ultimo periodo del comma 912 evidenzia come la firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisca prova dell'avvenuto pagamento della retribuzione. Detta prescrizione è un ulteriore chiarimento a ciò che la giurisprudenza di legittimità aveva già più volte affermato e cioè che la sottoscrizione “per quietanza” o “per ricevuta”, apposta dal lavoratore alla busta paga, non implica, di per sé, in maniera univoca, l'effettivo pagamento della somma indicata nel medesimo documento, e pertanto non è da ritenersi prova di tale pagamento.

A mio parere spero vivamente che inseriscano nel decreto attuativo che seguirà a breve qualche soglia minima, in modo da evitare il girovagare di assegni etc.. per importi davvero di modico importo come quelli riguardanti i lavoratori occasionali o i dipendenti assunti per singole giornate di lavoro, gravando quindi sulle tasche delle aziende e dei lavoratori.




martedì 8 maggio 2018

PIA TURISMO


La presente misura è rivolta alle Imprese Turistiche volte ad avviare un programma integrato di investimento. Il presente bando prevede tre linee di contributo in conto impianti (fondo perduto) pari ad 25% dell’investimento in caso di Grande Impresa, al 35% dell’investimento in caso di Media Impresa ed al 45% dell’investimento in caso di Piccola Impresa.

Nel merito il bando è rivolto a :
  • Imprese di grandi dimensioni, già avviate e con almeno 2 bilanci in attivo – investimento totale compreso tra 3milioni e 40milioni di euro;
  • Imprese di medie dimensioni, già avviate e con almeno 2 bilanci in attivo – investimento totale compreso tra 2milioni e 30milioni di euro;
  • Imprese di piccole dimensioni, già avviate e con almeno 3 bilanci in attivo ed un fatturato medio di almeno 1milione di euro – investimento totale compreso tra 1milione e 20milioni di euro;

Con il PIA TURISMO si possono realizzare investimenti in unità locali ubicate o da ubicare nel territorio della Regione Puglia relativa a : 
  • nuove attività turistico-alberghiere, attraverso il recupero fisico e/o funzionale di strutture non ultimate
  • ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di strutture turistico - alberghiere esistenti al fine dell’innalzamento degli standard di qualità e/o della
  • consolidamento ed il restauro e risanamento conservativo di immobili che presentano interesse artistico e storico (capacità ricettiva di minimo 7 camere)
  • consolidamento, restauro e risanamento conservativo di edifici rurali, masserie, trulli, torri, fortificazioni al fine della trasformazione dell’immobile in strutture alberghiere (compresi servizi annessi, nel rispetto della normativa vigente) aventi capacita ricettiva non inferiore a n. 7 camere,
  • strutture, impianti o interventi volte al miglioramento dell’offerta turistica territoriale con l’obiettivo di favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici (anche servizi funzionali che migliorano la qualità complessiva del servizio offerto, come ad esempio piscine, ristoranti, bar, market, sale da ballo, parcheggi etc..)

L’importo massimo delle agevolazioni per azienda è di 10milioni di euro e le voci di spesa previste riguardano :
  • studi preliminari di fattibilità;
  • acquisto del suolo aziendale;
  • opere murarie e assimilabili;
  • acquisto di macchinari, impianti, attrezzature varie e arredi;
  • acquisto di brevetti, licenze, know how;
  • servizi di consulenza specifici (contributo a fondo perduto 45% in tutti i casi).