sabato 5 settembre 2015

Perchè è importante cambiare LOGO???

Come avrete notato l'azienda più famosa del mondo (google) qualche giorno fa ha cambiato il proprio logo... Molti vedono il logo solo come un simbolo aziendale, anche se in realtà non è cosi... 

Il logo è l’elemento grafico più importante all'interno dell'azienda, infatti il logo serve per dare una brand identity. Ciò vuol dire che identifica l'azienda con il suo brand, e che pertanto è indispensabile, con il cambio delle mode o con il cambio delle strategie aziendali anche cambiare il proprio logo. Questa procedura si chiama rebranding.

Il rebranding è una fase di rinnovamento del logo dovuto a cambi relativi al brand o alle strategie aziendali (oltre a cambiare il logo in questa fase si potrebbe anche decidere di cambiare il nome dell'azienda o del prodotto). Google ad esempio ha cambiato il proprio logo in quanto punta maggiormente sul mercato del mobile quindi ha previsto un cambio di strategia. L'azienda "Nuovarredo" , "Pepsi", etc... hanno cambiato il proprio logo in quanto vedevano il vecchio poco attraente , "vecchio" e poco mnemonico.

Cambiare strategia di brand può avere molti pro e molti contro, bisogna infatti considerare svariati elementi nella fase di analisi prima di decidere se cambiare o meno il proprio logo. Chiaramente quando si parla di branding, bisogna sempre analizzare il settore di mercato di cui si sta parlando. Alcuni settori di mercato sono basati su delle idee di tradizione e stabilità, altri invece hanno bisogno di cambiamento e vivacità per avere successo.
Ad esempio, uno studio professionale o un’azienda che lavora con stili classici non utilizzerà mai colori forti e accessi o con forme “simpatiche” in quanto deve trasmettere sicurezza.  Al contrario invece, un’azienda di moda giovanile o un’azienda informatica, a contatto con il mondo giovanile, necessita di continui cambiamenti per rimanere al passo con le mode.

I motivi principali che spingono un azienda a cambiare il proprio logo , sono principalmente quelle di seguito elencati :
  • Cambio degli stili / moda : Ci sono aziende che continuamente apportano delle modifiche al proprio logo (ad esempio la Pepsi o la Apple) e ciò è legato principalmente a delle scelte di marketing o più semplicemente per seguire le tendenze del decennio o del momento. Chiaramente il rebranding può avere effetti positivi o negativi, tuttavia è importante tentare…
  • Errata strategia applicata : Questi avviene quando un’azienda applica delle errate strategie di marketing, di gestione, di produzione e quindi si ritrova con un opinione pubblica scoraggiante. Ciò avviene soprattutto quando un’azienda si trova a trattare beni totalmente differenti, che vanno in controtendenza. Ad esempio un azienda di tabacchi, non può fare spot o inneggiare prodotti salutari, pur trattando gli stessi. In questi casi molto spesso l’azienda decide di separare i beni o comunque di lanciare un bel cambiamento, un bel rebranding.
  •  A causa di fusioni, scissioni o acquisizioni : Un altro caso molto frequente riguarda appunto le operazione di fusione tra più aziende (ad esemio Total + Erg ). In questo caso si è trattato chiaramente di un fusione, e lo si nota dal fatto che le due aziende hanno cercato di conservare parte dell’immagine di entrambe. Spesso invece nel caso di acquisizioni si tende a conservare l’immagine dell’acquirente, unendo il nome dell’azienda acquisita ( ad esempio Infostrada acquisita dalla Wind).
  • Riposizionamento  del mercato:  Alcune aziende inoltre non vogliono solo cambiare la propria immagine ma bensi l’intero contesto aziendale, inserendo nuovi prodotti o affacciandosi a nuovi mercati. In quasti casi è necessario quindi fare rebranding. Un famoso esempio è stato quello di Converse , famoso per il prodotto “All Star” che ha deciso di ampliare il proprio mercato ad altri prodotti.
Chiaramente non tutti i rebranding hanno effetto positivo sull’azienda. Un esempio di fallimento è stato il cambiamento nel 2009 del font utilizzato da Ikea. In questo caso si è scatenato tra i “fan” spaesamento e proteste.


Nessun commento:

Posta un commento