venerdì 7 novembre 2014

I "voucher".... Ecco come gestire le collaborazioni occasionali

voucher , o buoni lavoro, sono un sistema di pagamento inserito dal nostro governo per retribuire le prestazioni di lavoro "occasionale", le quali non posso essere riconducibili a dei contratti di lavoro subordinato, in quanto svolte in modo saltuario. 

Un singolo voucher ha un valore di € 10 ; permettendo quindi al lavoratore di percepire un importo netto pari ad € 7,50 , il quale risulta essere corrispondente al compenso minimo di un’ora di prestazione.

Il valore nominale pari ad € 10,00 è comprensivo di :
  • 75% retribuzione da corrispondere al lavoratore ; 
  • 13% versamento contributi INPS (gestione separata) ;
  • 7  % assicurazione INAIL , in caso di infortuni ; 
  • 5  % compenso al concessionario
L'utilità dei Voucher è valida per ambe le parti, in quanto il committente può beneficiare di prestazioni di lavoro, nella completa legalità, senza dover stipulare alcun tipo di contratto. Il prestatore riceve un compenso esente da ogni imposizione fiscale e che non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato, cumulabile inoltre con i trattamenti pensionistici.

I Voucher possono essere utilizzati, in qualità di committenti tutte le tipologie di imprese, familiari e non, dai committenti pubblici, dagli enti senza fini di lucro, dai privati e anche dai professionisti. Inizialmente i Voucher potevano essere utilizzati solo se i prestatori fossero stati pensionati e studenti (nei periodi di vacanza). A seguito di numerosi revisioni di legge, tale strumento di regolarizzazione del lavoro accessorio è stato esteso a percettori di prestazioni a sostegno del reddito (ASPI, MiniAspi, Assegno di Invalido civile, etc....) , lavoratori part-time, extracomunitari, ed altre tipologie di prestatori, tra cui rientrano anche i disoccupati.

Vi sono tuttavia dei limiti nell'utilizzo degli stessi. Infatti un prestatore non può percepire all'interno di un'anno  più di 5mila euro netti (con riferimento alla totalità dei committenti). I percettori di misure di sostegno al reddito, invece non possono superare il limite di 3mila euro. Un impresa commerciale ed un libero professionista, non può erogare nei confronti dello stesso soggetto più 2mila euro in voucher. 

Per poter usufruire di tale strumento di regolarizzazione del lavoro accessorio, il committente deve effettuare la comunicazione di inizio prestazione all’INPS , indicando il proprio codice fiscale, il codice fiscale del lavoratore e data di inizio e fine. L’acquisizione di tale dichiarazione costituisce elemento necessario e sufficiente ad evitare, in capo al datore di lavoro, eventuali conseguenze di carattere sanzionatorio
L’acquisto può avvenire presso le sedi INPS, presso i tabaccai o presso gli uffici postali o gli sportelli bancari abilitati. Inoltre gli stessi possono anche essere acquistati telematicamente. 


La riscossione dei buoni cartacei da parte dei prestatori può avvenire presso tutti i luoghi innanzi menzionati (a seconda di dove si effettua l'acquisto) , dopo 2 giorni dal termine della prestazione, ed entro i 2 anni dal giorno dell’emissione.



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