mercoledì 28 ottobre 2015

Come cambia il Regime Forfettario 2016...

La Legge di Stabilità 2016 ha provveduto oltretutto a modificare il già noto “Regime Forfettario che diventa sempre più simile al Ex Regime dei Minimi. 
La nuova norma infatti ha modificato il Regime Forfettario in vigore dal 2015, infatti, la tassazione sostitutiva, che sostituisce IRPEF ed IRAP, è stata ridotta dal 15% al 5%, per i primi 5 anni (e non più 3 anni)
Inoltre è stato previsto un innalzamento del tetto dei ricavi, che danno diritto alla permanenza nel regime, di 10mila euro.

Ecco nel dettaglio il nuovo limite dei ricavi:
Commercio (al dettaglio e all’ingrosso)                                € 50.000
Commercio di alimenti e bevande                                        € 40.000
Commercio ambulante non alimentare                               € 30.000
Costruzioni e attività immobiliari                                          € 25.000
Intermediari del commercio                                                  € 25.000
Servizi di alloggio e attività di ristorazione                          € 50.000
Attività professionali, scientifiche,tecniche, sanitarie
di istruzione, Servizi finanziari ed assicurativi                     € 30.000
Altre attività economiche                                                       € 30.000
Industrie alimentari e delle bevande                                    € 45.000

Per poter aderire al nuovo regime forfettario, bisogna non superare la soglia di ricavi annuali, a seconda della categoria, non superare 5mila euro l’anno di compensi a lavoratori dipendenti o collaboratori, non aver acquistato beni strumentali superiori a 20mila euro l’anno.
I beneficiari del regime agevolato non sono soggetti agli adimpenti Iva, il che vuol dire che non applicheranno IVA, (chiaramente non potranno nemmeno portarla in deduzione)  e non dovranno presentare gli Studi di Settore.

Tuttavia chi aderisce al regime forfettario non potrà dedurre dal proprio reddito, tutti i costi, infatti i ricavi sono decurtati da un coefficiente di redditività, che varia a seconda dell’attività svolta, nel merito :  
Commercio (al dettaglio e all’ingrosso)                                40%
Commercio di alimenti e bevande                                        40%
Commercio ambulante di alimenti e bevande                    54%
Costruzioni e attività immobiliari                                          86%
Intermediari del commercio                                                  62%
Servizi di alloggio e attività di ristorazione                          40%
Attività professionali, scientifiche,tecniche, sanitarie
di istruzione, Servizi finanziari ed assicurativi                    78%
Altre attività economiche                                                      67%
Industrie alimentari e delle bevande                                   40%  

A questo punto si può subito notare come la convenienza all’adesione è strettamente collegata all’ammontare dei costi aziendali. Infatti quanto più alti sono i costi, meno è conveniente aderire a codesto regime.

P.S. : il Regime Forfettario ha una durata di 5 anni,e non ha vincoli di età a differenza del ex Regime dei Minimi (scadenza entro il 31.12.2015) che si protrae per 5 anni, o comunque  fino al compimento dei 35 anni del titolare di Partita IVA. Inoltre con il Regime Forfettario non si possono avere contemporaneamente redditi derivante da lavoro dipendente, mentre con il Regime dei Minimi si

Per ulteriori info non esitate a contattarci.

Dott. Nicola Pugliese

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