Restando in attesa del decreto attuativo, necessario
per dare avvio a questa misura, vi forniamo alcuni chiarimenti in merito al già
noto Bonus Pubblicità, che prevede un credito d’imposta, in favore di imprese,
enti non commerciali e lavoratori autonomi in riferimento ai costi pubblicitari
incrementali di almeno l’1% rispetto all’anno precedente.
Il credito d’imposta è pari al 90% (75% in caso di
Grandi Imprese) del valore incrementale degli investimenti effettuati. Nel caso
in cui le domande superino le risorse disponibili, il credito d’imposta
liquidato sarà inferiore alla richiesta e verrà ripartito percentualmente fra
tutti i richiedenti aventi diritto. Se le domande non esauriranno le risorse
finanziarie, queste andranno ad alimentare il plafond dell’anno successivo.
RISORSE DISPONIBILI
Le risorse disponibili, che verranno gestite pertanto con due codici tributo differenti, ammontano a :
- 50milioni per gli investimenti sulla stampa (giornali quotidiani e periodici, locali e nazionali) di cui 20 milioni destinati al secondo semestre 2017
- 12,5milioni per le emittenti radiotelevisive, anche digitali, a diffusione locale (solo per i costi pubblicitari sostenuti nel 2018).
Sono ammissibili al credito d’imposta gli
investimenti riferiti all'acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni
commerciali su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali, anche
online, su emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali. Le
spese per l’acquisto di pubblicità sono ammissibili al netto delle spese
accessorie, dei costi di intermediazione e di ogni altra voce diversa dall'acquisto dello spazio pubblicitario, anche se ad esso funzionale o
connesso. Inoltre sono esclusi dal beneficio i costi sostenuti per l’acquisto
di spazi destinati a servizi particolari come televendite, pronostici, giochi o
scommesse con vincite di denaro, messaggeria vocale o chat-line con servizi a
sovrapprezzo.
REQUISITI GIORNALI TV E RADIO
In tutti i casi, i giornali e le emittenti devono aver un direttore responsabile e devono essere editi da imprese titolari di testata giornalistica iscritta presso il competente Tribunale, ai sensi dell’articolo 5 della legge 47/1948, o presso il Registro degli operatori di comunicazione di cui all’articolo 1, comma 6, lettera a, numero 5, della legge 249/1997. Vanno rispettate le norme fiscali previste dall’articolo 109 del Dpr 917/1986, quindi le spese devono risultare da apposita attestazione rilasciata dai soggetti legittimati al visto di conformità dei dati delle dichiarazioni fiscali, o dai revisori legali dei conti.
DOMANDA
La domanda si presenterà direttamente all’Agenzia delle Entrate, attraverso una piattaforma telematica da costituirsi, all'interno di una specifica finestra temporale (probabilmente il mese di marzo di ciascun anno). La comunicazione deve contenere:
- dati identificativi dell’azienda (o del lavoratore autonomo);
- costo complessivo degli investimenti pubblicitari effettuati, o da effettuare, nel corso dell’anno: se riguardano sia la stampa sia le emittenti radio-televisive, i costi andranno esposti distintamente per le due tipologia di media;
- costo complessivo degli investimenti effettuati sugli analoghi media nell’anno precedente: significa che bisogna specificare il totale degli investimenti sulla stampa o sulle emittenti, non il singolo giornale o la singola emittente;
- indicazione dell’incremento degli investimenti su ognuno dei due media, in percentuale e in valore assoluto;
- ammontare del credito d’imposta richiesto per ognuno dei due media;
- dichiarazione sostitutiva di atto notorio, redatta ai sensi degli articoli 46 e 47 del Dpr 445/2000, sull’assenza delle condizioni ostative ed interdittive previste dalle disposizioni antimafia ai fini della fruizione di contributi e finanziamenti pubblici.
Per ulteriori info non esitate a contattarci.
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