Dal 1° gennaio 2015 si parte con il nuovo Regime dei Minimi, ciò almeno è quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2014, la quale introduce semplificazioni sul fronte contributivo, per imprenditori, artigiani e commercianti.
In estrema sintesi il nuovo regime dei minimi comporta: aliquota forfettaria al 15%, calcolando l'imponibile con sistema di coefficienti, abolizione limiti temporali o di età per la permanenza nel regime con tassazione semplificata e, appunto, agevolazioni contributive, che cessano di avere applicazione dall'anno successivo a quello in cui vengono meno le condizioni per restare nel nuovo Regime dei Minimi.
Per rientrarvi è necessario avere i seguenti requisiti :
- ricavi inferiori ai 15mila / 40mila euro , a seconda del codice ATECO ;
- spese per dipedenti inferiori ai 5mila euro lordi ;
- investimenti inferiori a 20mila euro.
Tuttavia va precisato che ciò vale solo per i primi tre anni...
Le agevolazioni sul fronte contributivo non riguardano tutte le Partite IVA ma, solo gli imprenditori, escludendo pertanto i professionisti.
Quindi in primis sparisce il livello minimo imponibile INPS e quindi applicare l’aliquota contributiva al reddito effettivamente prodotto. In attesa delle procedure definitive, vi accenniamo che gli imprenditori, per usufruire dell’agevolazione contributiva, dovranno presentare apposita dichiarazione telematica all’INPS entro il 28 febbraio di ciascun anno .
Ora ci si chiede, cosa accadrà agli aderenti all'attuale regime dei minimi???
Chi ha già adottato il Regime dei minimi, può continuare ad usufruirne, fino alla naturale scadenza (35 anni o nel termine dei 5 anni). Per permanere nel vecchio regime, non devono sussistere i requisiti previsti per entrare anche nel nuovo Regime dei Minimi, perchè in tal caso dovranno automaticamente applicare le regole del nuovo regime forfettario (quindi no dipendenti , investimenti inferiori a 15mila euro, ricavi inferiori a 30mila euro etc...).
Considerato che i nuovi requisiti di accesso al regime forfettario 2015 sono legali a ricavi inferiori a quelli previsti per le specifiche categorie (da 15 a 40mila euro in base ai codici ATECO), spese per dipendenti o collaboratori fino a un massimo di 5mila euro lordi, spese per investimenti fino a 20mila euro. Se si tratta di nuove iniziative imprenditoriali, fino alla fine del triennio si può rientrare nel nuovo regime, abbattendo di1/3 i ricavi.
Un nostro consiglio....
Considerato che i 2/3 dei contribuenti minimi sono professionisti, informatici, agenti, etc.. E' bene precisare che il nuovo regime va ad incidere negativamente sugli stessi, in quanto i nuovi professionisti che decidono di aderire al nuovo regime dei minimi, si troverebbero a limitare tale incentivo a 3 anni, piuttosto che 5 (o fino al raggiungimento dei 35 anni) , ad incrementare la propria aliquota IRPEF al 15% piuttosto che al 5% , e comunque a non avere dei vantaggi contributivi. Al contrario se si è imprenditori, tale sistema può essere incentivante, in quanto abbatterebbe i costi fissi contributivi.
Quindi se si è professionisti conviene aprire la propria Partita IVA nel 2014 , mentre se si è imprenditori può convenire , a seconda dei casi, farlo nel 2015.
Dott. Pugliese Nicola
Nessun commento:
Posta un commento